Per me viaggiare, fotografare, filmare è sempre stato complementare alla ricerca di montagne da salire, non per conquistarne la vetta ma per il piacere, che a volte passa anche per il dolore ed il pericolo, di percorrere un itinerario più o meno impegnativo fisicamente e mentalmente.
Cercando montagne mi sono trovato nei posti più suggestivi del pianeta, scalare è stato un pretesto per viaggiare e viceversa, il viaggiare mi ha allargato la mente facendomi veramente e con cognizione comprendere l’ambiente che normalmente ci circonda: boschi, montagne e valli di una bellezza sconvolgente pregni di cultura e tradizioni che a volte diamo per scontate oppure esaltiamo senza però conoscere quello che c’è oltre.
Più di dieci anni fa con il mio amico Giuliano De Marchi ci si auspicava di vivere un’estate dolomitica, un’estate di vacanza dove poter trasferirsi di gruppo in gruppo e di scalare, camminare, dormire nei bivacchi, vedere tramonti ed albe, respirare l’odore della pioggia, scappare da un temporale, fingere di non abitare qui e vivere totalmente la natura come fossimo in viaggio.
Ma sia per me che per Giuliano era troppo forte il richiamo del mondo per rimanere un’estate a casa, e schiavi delle nostre ambizioni ed avidi di esperienze esotiche si continuava ad occupare le nostre ferie prendendo aerei che ci avrebbero catapultati nei luoghi più remoti della terra, immaginando che tanto le nostre montagne ci avrebbero aspettati.
A Giuliano quel tempo non è stato concesso, e se fosse ancora fra noi apprezzerebbe certamente questa condizione come una grande opportunità.
Quindi, a prescindere dalla riapertura o meno delle frontiere, io quest’estate sto a casa, le Dolomiti sono la mia casa, l’Italia è la mia casa.
Manrico Dell’Agnola, con il supporto di Karpos, aderisce alla campagna IOG – Italian Outdoor Group di Assosport per promuovere l’attività outdoor e lo sport in Italia.
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