Dal 1982 Danielle e Ginetta gestiscono il rifugio Bruno Boz, nato nel 1970 come bivacco da un adattamento della precedente casera Neva. L’edificio è di proprietà del Comune di Mezzano dato in comodato d’uso al CAI Feltre. La stagione è appena iniziata e ancora non ci sono molti escursionisti in giro, anche se le prenotazioni non mancano.
«Da quando l’Unesco ha riconosciuto le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità, abbiamo visto crescere il passaggio di stranieri un po’ da tutto il mondo. Arrivano dopo giorni di cammino lungo l’Alta Via n.2 o l’Alta Via Europa 2 che parte da Innsbruck» racconta Daniele. «Invece sono calati gli italiani e i tedeschi che avevano hanno fatto la fortuna delle alte vie».
Ginetta nel frattempo è uscita dalla cucina dove era intenta a preparare l’impasto per le torte. «Con il cambiamento climatico è cambiata anche la vita qui al rifugio. Le stagioni si sono allungate e siamo spesso aperti anche fuori stagione. Inoltre è abbastanza frequente vedere persone che arrivano qui per la cena e rientrano a valle di notte con la frontale».
«E’ stata la passione per la montagna e l’entusiasmo giovanile che ci ha fatto scegliere questa vita e a me ad abbandonare il posto fisso da impiegato. Il nostro faro in questi anni è stato Mario Scudelin, il primo gestore di questo rifugio, montanaro autentico della Val Canzoi».
E anche il rifugio Boz negli anni è riuscito a conservare l’autenticità di un vero rifugio alpino, semplice e accogliente. «Chi è cambiato, sono le persone che arrivano qui. Un tempo il rifugio era un punto di partenza verso altri luoghi, per escursioni o arrampicate, ora è un punto di arrivo, soprattutto per mangiare. Così dai semplici piatti dei primi anni, siamo passati ad una cucina più ricca che richiede però maggior impegno».
L’autenticità di un rifugio si mantiene anche rinunciando a qualcosa di non strettamente necessario, sottraendo più che aggiungendo.
Il rifugio si raggiunge solo a piedi e così le auto rimangono ben lontane, nessuno può ottenere speciali permessi di transito e anche il motto di Daniele “Chiudi in macchina lo stress e cammina” è ancora più efficace.
Il Rifugio Bruno Boz, con il supporto di Aku, aderisce alla campagna IOG – Italian Outdoor Group di Assosport per promuovere l’attività outdoor e lo sport in Italia.
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